{JUNGLE LIFE} – Intervista a KAMIJO Marzo 2018

KAMIJO on JUNGLE LIFE copertina
KAMIJO, il vocalist dei Versailles, ha finalmente terminato il suo secondo album. Da quando aveva annunciato il suo progetto da solista nel 2013, ad oggi ha prodotto una grande quantità di lavori in cinque anni. Quest’ultimo però è stato un album a lungo atteso dai fans sin dall’uscita del primo full, “Heart”, originariamente uscito nel 2014. In quest’opera si dipinge la magnifica visione del mondo e allo stesso tempo si mettono insieme i legami con i lavori passati, incentrati sulla storia di Luigi XVII, deceduto per morte innaturale all’età di dieci anni. Questa volta, però, sta dipingendo uno scenario molto più ampio e bello di questo mondo. Attentamente rifinito e basato sulla conoscenza storica, questo lavoro coinvolgerà personaggi che potrebbero interessare a più tipologie di ascoltatori.

Adoperando suoni orchestrali e popolari in modo flessibile, questo suono dell’epic Rock sarà il risultato della fusione di musica Rock e colonne sonore, che porterà grande euforia tra i suoi ascoltatori.
Indubbiamente KAMIJO dimostra la sua inesauribile creatività che comprende la collaborazione per un tempo limitato con la vocaloid Hatsune Miku, la quale ad oggi compie il suo decimo anniversario collaborando in duo con KAMIJO nella realizzazione del singolo “Sang – Another Story”.
Dunque possiamo procedere a dipingere questo piccolo masterpiece con i suoi sentimenti, in un’intervista con più di 10.000 parole (da intendersi in giapponese, ndr.).

 
KAMIJO on JUNGLE LIFE
“Come puoi cambiare il tuo passato e farne uno migliore?”. E’ in parte la ragione per cui scrivo diverse storie.”
 
Sono passati cinque anni dall’annuncio della tua attività da solista nel 2013, ma come è scritto nel tuo blog “Si tratta di una storia che avevo in mente sin da quel periodo”. In quel momento, era già in programma di legare quella storia a questa nuova di “Sang”?
 
KAMIJO: Sì, c’era già. Sono stato in una band chiamata Versailles, ancora prima nei LAREINE che in francese significa ‘regina’ che è Maria Antonietta. Anche Versailles significa ‘palazzo di Versailles’. Quando i Versailles avevano smesso la loro attività, volevo continuare con un argomento percorrendo la stessa strada. E così, approfondendo sulla personalità del nome di Luigi XVII, ho pensato di farne un tema da sviluppare. 
 
Perché proprio Luigi XVII?
 
KAMIJO: La persona dal nome di Luigi XVII morì all’età di dieci anni e fu quello con un passato molto triste. Volevo iniziare da quel punto della storia e ridipingerla dandole un’immagine più splendente.
 
Quindi stai dicendo che avevi il desiderio di ridipingere più brillantemente… una storia triste?
 
KAMIJO: La canzone dei Versailles, “The Revenant Choir” (su “Noble”, 2008) aveva un testo che faceva “Change the red blood in memory of a rose”. Non voglio restare intrappolato ai momenti negativi e tristi della mia vita, e non voglio nemmeno cancellarli, ma penso che se non fai sì che cambino, non potrai mai fare un passo avanti. Motivo per cui penso anche a fare collegamenti tra il “passato” e il “presente” delle persone. “Come si può cambiare il passato in qualcosa di positivo?”. E’ anche il motivo principale per cui scrivo varie storie.
 
Non si possono cambiare i fatti del passato, ma si può cambiare la propria interpretazione quanto più possibile.
 
KAMIJO: Infatti. Le persone sono diverse tra loro in base a come vengono viste perché ognuno di noi vede la stessa cosa in modi del tutto differenti. Dipende dalle persone.
 
Senza dubbio. Quando hai cominciato a mostrare interesse verso Luigi XVII in quel tempo?
 
KAMIJO: Era il 2013. Le attività con i Versailles si erano fermate con una performance live all’NHK il 12 Dicembre 2012. Dopo il Capodanno avevo tempo libero per rilassarmi un po’, e così avevo cominciato a pensare a cosa volevo creare in futuro. In quel periodo, mi ero ricordato di conoscere l’esistenza di Luigi XVII già da prima e ho pensato di voler costruire qualcosa su di lui.
 
Da allora hai iniziato a narrare la storia di Luigi XVII.
 
KAMIJO: Inizialmente ero partito con l’idea di voler fare re Luigi XVII. In “Symphony of the Vampire” (mini album, Marzo 2014) egli poteva solo essere re in senso figurato allor quando aveva messo il proprio cuore nella tomba dei genitori. Con “Sang” però, il lavoro mi ha portato a domandarmi come far sì che Luigi XVII potesse diventare un re.
 
Quindi stai pensando nello specifico su come fare di Luigi XVII un re.
 
KAMIJO: Luigi XVII era considerato morto al tempo della rivoluzione francese, così sono stato costantemente a pensare a lui e a come farlo diventare re in una Francia di adesso, se fosse sopravissuto. E così l’ho portato nel Giappone di oggi, con i problemi energetici e una società vecchia, ho persino dipinto dei luoghi qui per lui.
 
Tra le storie che ci hai spiegato nel blog, c’è quella di Luigi XVII che visita il Giappone durante il XXI secolo.
 
KAMIJO: E’ scritto lì, uno studio sullo sfruttamento del sangue umano per generare energia.
 
E’ veramente così?
 
KAMIJO: C’è chi sta veramente svolgendo questa ricerca. In quanto vampiro, Luigi XVII ha pensato che usare quel sangue potesse produrre un’enorme quantità di elettricità. Se potessimo produrre energia pulita sfruttando il sangue umano, il cuore dell’uomo potrebbe essere toccato. Avendo questo “mondo ideale” come scopo, penso di essermi avvicinato allo status di re di Luigi XVII.
 
Questa non è una storia del tutto inventata come potrebbe sembrare nel contesto, ha a che fare con eventi reali come i problemi energetici e l’invecchiamento della società.
 
KAMIJO: Di base cerco di scrivere basandomi su fatti reali quanto più possibile. Mi rende anche felice il fatto che i miei fans possano pensare: “Il tuo mondo non è un po’ come quello reale?”, e questo semplicemente perché non so quale sia il mondo reale, questo è mondo ideale per me.
 
Ho anche pensato che lo scopo dei live sia anche quello di enfatizzare un mondo inusuale, cosicché non si capisce quale sia la vita reale e quella dei live. Persino i tuoi live sembrano abbelliti da questo mondo, forse anche la tua vita quotidiana? O forse non è proprio questo lo scopo?
 
KAMIJO: Ma è proprio così! Già per la prima traccia “Dead Set World”, suscita un certo interesse. Ho chiamato -deadlines- (nota, scritto in kanji, ndr.) in questo modo semplicemente perché non possono muoversi. “Dead Set World” potrebbe essere tradotto come “Un Mondo Immobile”, o nel mio contesto, come “Mondo Ideale”. Mi piacerebbe poter concretizzare questo concetto con i miei fans durante il concerto.
KAMIJO on JUNGLE LIFE 02

“Ma come ti ho detto, non voglio privare i miei fans di questa libertà, dunque penso sia mio dovere rappresentare il mio mondo in questi modi.”

Questa volta pare che l’album e la produzione live stessero procedendo simultaneamente, si potrebbe dire che i due siano implicati tra loro?

KAMIJO: E’ così. Non mi aspettavo di completare solo l’album, e poiché le differenti basi del tour non sono ancora orchestrate, ho ancora attività creative da fare…

L’attività artistica è immortale?

KAMIJO: Mi auguro che non finisca. Quando ero bambino ero solito leggere manga e mi piaceva molto “Detective Conan. Quel manga non aveva mai una fine, piano piano ogni mistero veniva risolto e così un altro nuovo ne usciva fuori andando avanti così per molto tempo. Questo è il tipo di idea che ho.

Anche sul blog è scritto “Amerei fare del mio meglio per sempre!”.

KAMIJO: Non voglio che finisca, l‘eternità per me non è quel concetto “Vorrei essere per sempre ciò che sono”, ma più qualcosa tipo “Vorrei dare agli altri l’eternità”. Questo è ciò che intendo, ciò che sento. Per esempio, mi piacerebbe se la mia musica risuonasse per sempre. In questo senso ambisco all’eternità.

Anche se il compositore muore, le sue canzoni restano per sempre.

KAMIJO: Non penso questi lavori resterebbero vivi per sempre solo perché il musicista è attivo! Beethoven è un esempio, suoniamo tuttora le sue composizioni. “Destino” (il celebre tema iniziale del primo tempo viene descritto con la frase del compositore “ecco il destino che bussa alla porta”, ndr.) si suona ancora, e alla fine dell’anno anche la “Nona”. Per quanto riguarda le mie canzoni, non mi piacerebbe ritrovarle solo nel karaoke dove le eseguiamo come cover o delle copie. Mi piacerebbe portarle  anche in posti più dignitosi in giro per il mondo.

● Ho pensato all’esperimento della musica da camera basata su un quartetto a corde, un pianoforte e la voce di KAMIJO ad accompagnarli come a qualcosa da espandere ad un livello superiore.

KAMIJO: Sarebbe bello se accadesse, ma sarebbe molto più semplice in questo modo; è la registrazione del concerto di musica da camera eseguito a Ottobre, in un modo molto rilassante. Poiché non potevo aspettare, ho voluto mettere tutto nello stesso album.

Era così. Torniamo alla storia principale dell’album. I tre titoli presenti come una serie di storie, sono canzoni legate tra loro? 

KAMIJO: Esatto, inoltre, l’ordine di questa canzone è in linea con la timeline della storia.

Se la metti in questo modo, allora i singoli usciti prima non seguono la timeline!

KAMIJO: Sono solito scrivere la storia generale prima di creare le canzoni, ma in linea con ciò Nosferatu è stata creata prima e poi il resto dell’opera. E visto che l’altro concerto era venuto bene, mi ha dato l’idea di creare canzoni con suoni che non ho mai osato usare prima. Ma oh, c’è “Castrato” che è uscita dopo tanto tempo.

Non sono state fatte uscire nell’ordine con cui sono state fatte.

KAMIJO: Non era questo ciò che volevo dire. C’è una complessa cronologia generale basata su scene che possono essere interpretate da canzoni differenti, tra queste, ci sono scene che facilmente si possono convertire in… canzoni!

Quando hai cominciato ad elaborare questa cronologia generale?

KAMIJO: Dal 2013. Su un documento Exel, è diventata una cronologia con centinaia di anni. Questo lavoro è la parte che corrisponde alla storia principale tra queste.

Riguardo l’episodio 18 della tua storia, quale posizione occupa nell’album?? 

KAMIJO: Prima di “Dead Set World”. Viene più facile capire dove, quando ascoltando sai già gli episodi precedenti. Devi solo collegare con ciò che lo precede.

Colleghi tutti i tuoi lavori in questo modo..

KAMIJO: Ma non ho ancora rivelato la storia principale. Vorrei che il mio messaggio arrivasse attraverso le canzoni più di tutto il resto, una storia troppo chiara non mi soddisfa. Beh, poi ho avvertito la necessità di renderla più chiara e così l’ho esposta tale quest’ultima volta costringendo gli altri che mi stanno ascoltando *ride*. Ho provato a scriverla ascoltando le canzoni relazionate ad ogni parte.

E cosa più ti ha motivato ad esporre la tua storia?

KAMIJO: uhm… Principalmente perché… la parte di “Sang” sarà completata presto.

Quindi… È per rendere “Sang” più bello e completo?

KAMIJO: Proprio così. Fino ad ora, con le mie canzoni, ho voluto far passare “il messaggio che trovo più ambiguo”. Non voglio privare i miei fans della libertà di immaginazione, perciò ritengo sia doveroso per me presentare la mia storia in questo modo così misterioso.

KAMIJO on JUNGLE LIFE 03

 

“Ciò che conta maggiormente è che io avevo già tutto pronto originariamente  nella mia testa. Scrivere testi e comporre, per me, fa parte di quello che è il processo di ‘produzione’ “

Il secondo capitolo dell’album, “The Themes of  Sang”, descrive per caso il tema di quest’opera?

KAMIJO: La melodia di questa canzone ha una posto molto importante in me. Proprio per questo ne spiego meglio il significato del nome “The Theme of Sang”, poiché ne porta il significato (forse KAMIJO si riferisce al significato francese della parola, cioè ‘sangue’, ndr.).

Questa melodia rappresenta bene il tema dell’opera? Che tipo di testi troviamo?

KAMIJO: E’ la scena che narra della visita del Conte Saint-Germain a Luigi che ho scritto nel blog. Si tratta puramente di una storia.

C’è differenza tra il testo in inglese e quello giapponese? Visto che “The Theme of Sang” è in inglese.

KAMIJO: Ho scritto tutti i testi di questo album in inglese poiché “The Theme of Sang” non mi piaceva come suonava se cantata in giapponese. In questa canzone la melodia è importante, quindi ho deciso di usare l’inglese e provare ad arrangiare le note… Perché no? E il risultato è stato che la melodia è nata in modo naturale da sola, ed io ho realizzato quanto suonasse bene con quelle parole, e così ho tradotto tutte le altre canzoni in inglese.

Dunque hai reso i testi in inglese per una risonanza migliore?

KAMIJO: Esatto. Ovviamente verrà fornita una traduzione in giapponese. Mi piace quando le melodie raggiungono la loro forma migliore e poiché la forma inglese me lo ha permesso, io l’ho fatto.

Quindi convertire al fine di mantenere la melodia iniziale…

KAMIJO: Esattamente! Infatti avevo persino scritto il testo di “Sang III” in giapponese, che è l’ultimo brano. Poi mi sono detto: “Meglio finire il tutto in inglese!”, e così è stato! *ride*

Questo è il motivo per cui si sente un senso di armonia. Hai riscontrato problemi con qualche parola?

KAMIJO: Questa volta ho dovuto lavorare con un traduttore e grazie a questo ho pensato di lavorare sul cantato, e visto che i miei testi erano scritti in giapponese, avevo iniziato a lavorare col traduttore. E’ stato un lavoro molto duro far sposare bene le mie traduzioni e le melodie. Penso che lavorare con professionisti (o in modo professionale, ndr.) abbia amplificato la resa finale.

Pare che la produzione abbia preso parecchio tempo.

KAMIJO: Ho registrato le canzoni di recente, sono state fatte in tre giorni alla fine. E’ stato più veloce del solito ed io sono stato capace di registrare molte canzoni in un solo giorno, e così ho avuto anche problemi con la gola questa volta…

Suppongo sia stato difficile, visto che avevi una scadenza.

KAMIJO: Ciò che conta maggiormente è che io avevo già tutto pronto originariamente  nella mia testa. Scrivere testi e comporre, per me, fa parte di quello che è il processo di “produzione” delle canzoni, questo perché prima di ogni altra cosa, io “scrivo l’originale”. Convertire il tutto in musica non è un obbiettivo poi così difficile. Ciò che conta è “creare qualcosa di originale e bello”.

Stai chiamando ‘origine’ il processo iniziale, giusto?

KAMIJO: Esatto!  Non importa il genere di musica che si fa, poiché questa comunica il messaggio, ciò che è scritto è ciò che conta. Una volta fatto questo step, ho annunciato l’uscita dell’album e di conseguenza mi sono detto: “Avanti! Adesso mi occupo del resto delle canzoni!”.

Quando hai finito di scrivere l’originale?

KAMIJO: Era l’estate scorsa, ma in concomitanza c’era il tour mondiale dei Versailles e non avevo molto tempo per concentrarmi.

“La creazione musicale non è stata difficile”, questa storia riprende la produzione o no?

KAMIJO: Oh sì! *ride* Soprattutto “Sang I” e “Sang II” sono venute perfettamente!

E come è stato?

KAMIJO: C’erano  MEKU-kun e Anzi-kun a partecipare con le chitarre. Inizialmente pensavo di lasciare al primo l’arrangiamento di alcune parti e al secondo altre parti, separatamente. Ero confuso a riguardo perchè facendo così avrebbe preso troppo tempo. L’idea di avere due musicisti meravigliosi mi rendeva ghiotto! *ride*

Forse composizione e tempo non sarebbero arrivate in tempo?

KAMIJO: Le melodie sopravvengono nella mia testa tutte le volte, nessun problema con questo! *ride*

Non te ne preoccupi insomma. E per quanto riguarda l’SE? Cosa ci metterai?

KAMIJO: Riguardo l’SE, “Ambition -Interlude-” è l’intro di “Sang I”, “Castrato” era separato dal suo intro che poi è diventato “Delta -Interlude-“. Una riflessione molto semplice: sarebbe meglio se la canzone non partisse proprio in questo modo, ma che avesse una breve presentazione con un proprio valore (o significato, ndr.). Quando dovevo scegliere un titolo per l’ordine, è uscito questo.

KAMIJO on JUNGLE MUSIC 04

 

“Ho divulgato questo concetto dove ho potuto, ‘Più ti ci addentri, meglio lo conoscerai’… Tutto sta nel guardanrci attraverso”

Gli altri SE hanno un significato differente?

KAMIJO: Direi che “Dead Set World” sarebbe la versione abbreviata di quella orchestrata di “The Them of Sang”,  “Bloodcast -Interlude” è un pezzo del tutto nuovo e assomiglia alla musica di sottofondo della radio. La quinta, “Vampire Rock Star” ho voluto che suonasse come un’apparizione di vampiri in TV.

Quindi “Vampire Rock Star” ridipinge l’immagine dei vampiri che si manifestano ai media in TV?

KAMIJO: Luigi XVII era creduto morto e non si può andare contro a ciò, mentre il Conte Saint-Germain invece stava sul palco. Questa canzone porta un po’ della delusione di Luigi: egli fu onesto con se stesso dicendo di poter parlare di segretezza, persino in pubblico.

Dunque uno scenario del genere. Ci sono parti della storia presente nel booklet della prima edizione limitata che possono essere avvicinate alla storia scritta sul blog?

KAMIJO: E’ del tutto differente! Sul blog io parlo in modo diretto di questo “Ordine degli Emigrés”, ma non ho fatto la stessa cosa nella storia del booklet; ho voluto essere sicuro di dare un significato piuttosto che dichiararlo. La storia del booklet non sarà sottoforma di testo, ma la forma immaginaria che ridipingerà tutto quanto.

● Ci sarà un immaginario dettagliato per ogni canzone?

KAMIJO: Non proprio, ho mantenuto gli elementi più importanti, messi in ordine perché possano comunicare il messaggio come farebbero i media.

● E leggendo la storia, ci sarà anche un arricchimento del suo contenuto in questo senso?

KAMIJO: Allora.. Ho divulgato questo concetto dove ho potuto, ‘Più ti ci addentri, meglio lo conoscerai’… Tutto sta nel guardarci attraverso *ride*

● Nei lavori passati e nel tuo blog, ciò che hai scritto sembra essere tutto collegato!

KAMIJO: Hai ragione. Anche se avevo voluto tenere per me le mie intenzioni, sembra che ci abbia buttato tutto dentro stavolta! *ride*

● Questo album sembra raccogliere allusioni che hai lasciato un po’ ovunque prima, giusto?

KAMIJO: Non del tutto. Nella titletrack di “Heart” avevo menzionato “la testa del Conte deceduto”, ma questa non appare da nessun’altra parte in quell’album. Dunque ho menzionato il Conte di St. Germain come “Conte Deceduto” perché potesse far aspettare i fans per anni… *ride* Questa volta ho menzionato la titletrack “Sang” nella frase di “Castrato” quando dice “cuz’ they sang in castrato”, dandogli un senso diverso qui.

● Il termine “Sang” ha un significato diverso da quello inglese, vero?

KAMIJO: In francese significa sangue, mentre in inglese dà la sensazione di cantato.

● E hai intrecciato i loro significati?

KAMIJO: Sì. Anche il logo di Sang sull’album ha una forma che se capovolta rimane la stessa. Appena finita la prima cosa con questo album era: “ecco il logo!” *ride*

● Il logo la prima cosa finita! *ride*. La tua collaborazione con Hatsune Miku, “Sang –Another Story-” sarà in contemporanea con il tuo secondo album, c’è un collegamento anche qui?

KAMIJO: Proprio come il suo nome, “Another Story”. Considero questa presenza una cosa interessante come coincidenza, e poiché ha lo stesso immaginario di “Sang”, possiamo provare qualcosa insieme.

● E dove ci porterà questo lavoro invece?

KAMIJO: Hatsune Miku è una cantante virtuale e penso che con lei attraversiamo una dimensione particolare dove potrà essere una vera cantante, come me. E proprio come un vampiro eterno, la sua voce è immortale… Questo è il motivo per cui mi sono interessato a lei.

● Pare che lei si unirà al tour “Tour 2018 – Sang”.

KAMIJO: E’ così. “Sang –Another Story-“ sarà eseguito dopo un atto principale, per il quale sto preparando una parte speciale. Si aggiungeranno diverse canzoni, e penso che il concerto sarà apprezzato anche dai fans di Hatsune Miku. Non credo abbiano occasione di ascoltare dal vivo le canzoni di Hatsune Miku in piccole sale da concerti. Li invito tutti a pensarci.

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“Ci sono così tanti misteri nel mondo. La gente è attirata da questo tipo di ‘misteri’ che appaiono un po’ ovunque.”

● In questo tour pare esserci anche un’immagine che ricollegherà al passato e sarà presente sul palcoscenico.

KAMIJO: Questa volta sto lavorando su un set speciale e lo inserirò sul palco. Voglio che giochi il ruolo di un ponte tra passato e presente.

● Mi domando se avremo modo di godere di questa speciale produzione di un concerto di questo tipo e in quei luoghi…

KAMIJO: I miei concerti da solista sono iniziati nel 2014, proprio quattro anni fa. Potrò aver fatto concerti del calibro della mia musica, ma ho molte storie da rappresentare! E qui, mi sono focalizzato sulla possibilità per voi di poter percepire tutto questo. Dissi qualcosa a riguardo due anni fa durante un mio concerto, ho sfidato molte cose. Questa volta però non sarà solo una storia narrata, ma qualcosa di molto più professionale, ci saranno le voci dei narratori a fare da cornice sul palco. Ho la sensazione che la storia farà un salto di qualità in questo modo.

● Le voci dei narratori arricchiranno il concerto?

KAMIJO: Sì, certo! Per esempio, uno spettacolo in TV è migliore quando la sua fine lo riassume tutto. Mi piacerebbe poter fare questo per ogni canzone. E per fare ciò mi sono appellato a narratori che avranno il compito di legare una canzone dopo l’altra.

● Con le tue canzoni stai cercando di produrre questa sorta di eccitamento generato dai film e i finali dei programmi TV?

KAMIJO: Qualcosa di simile. Per esempio, se la traccia di apertura al mio MC o alla canzone suona differente, allora si deve riarrangiare! Ancora, i brani mandati in radio, penso che l’impressione che danno dipenda molto da come vengono annunciati dal DJ prima di farli ascoltare, no? Forse lavorare sulle canzoni di un live in questo modo potrebbe dar loro un peso del tutto diverso.

● Dunque un nuovo mistero prende vita in questo tour, vero?

KAMIJO: Eh già! Mi aspetto che tutto esploderà. In ogni caso, questa volta mi piacerebbe eliminare la confusione di tutti riguardo i temi e renderle compresibili più chiaramente possibile. Il mio mondo è così difficile da capire… *ride*

● Oh, capisco! *ride*

KAMIJO: E’ così *ride*. Questa volta ho deciso di mettere per iscritto la mia storia sul mio blog nel caso il significato non fosse passato a tutti.

● Ho avuto la sensazione che tu stia tentando di fare qualcosa di universale, giusto?

KAMIJO: Mi piacerebbe fare così tante cose in giro per il mondo, portare attenzione e alla luce la storia di Luigi XVII. Mi piacerebbe portare luce a questa storia anche se, storicamente, questa occupa solo una parte molto piccola nella mia storia. Un po’ come Cenerentola se fosse stato una ragazza, ma qui si tratta di un ragazzo sfortunato che riscatta se stesso; e non voglio farne una storia secondaria, ma bensì una principale.

● Una grande serie televisiva (Asadora) ha preso un certo rilievo. Forse penso che figure storiche meno rilevanti posssano essere conosciute meglio…

KAMIJO: Sì, dopo tutto possiamo sentirci molto toccati dalle serie TV, pensa solo a quanti mesi o anni ci si sta dietro!… Dunque non penso sia questione di un fatto storico in questo contesto… Mi piacerebbe tanto se poteste comprenderlo!

● Sicuramente tu hai a cuore il fatto che un pubblico più ampio capisca tutto questo, non è così?

KAMIJO: Questo è il motivo per cui ho intitolato così la canzone “Mistery”, che riassume il tutto in modo oggettivo. Ci sono così tanti misteri nel mondo, i vampiri, il Conte di St. Germain e molto altro. La gente è attirata da questo tipo di ‘misteri’ che appaiono un po’ ovunque. Questa canzone ha un messaggio che vorrei non venga perso. Ho cercato di scrivere i testi seguendo questo punto di vista: “Ci sono così tanti segreti e misteri nel mondo, non è divertente?”.

● Un mondo senza misteri ti annoierebbe.

KAMIJO: Oh certo! Al momento penso di nascondere più cose, ma vorrei continuare a progredire e a guardare avanti mentre preparo sorprese secondo il principio di voler “nascondere bene e svelare meglio”. Mi piacerebbe che il mistero fosse svelato come fosse una sorpresa.


Intervista: IMAI

Jungle Life

Traduzione: Reine de Fleur per Alla Corte di KAMIJO

English translation

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